Sabato 13 luglio ore 13,30 si parte finalmente!!!!
Caricate le bici e bagagli sul furgone,via verso San Martino in Badia meta del viaggio. Arrivati tranquillamente, ci si sistema tutti nelle camere, il tempo è variabile ma non piove. Aperitivo,
cena e dopo una partita a carte, tutti a riposare e a valutare il giro dei 4 passi previsto per il giorno dopo.
Domenica mattina il tempo è variabile con ampie schiarite e nuvoloni grigi che si alternano. I 5 temerari decidono di partire: Daniele, Enrico, Doriano, Dino e Giorgio alle 9,30 sono già in bici
e subito in salita verso Corvara e il Passo Gardena. Sulle prime rampe il Giorgio vista la forma precaria decide di fare ritorno in albergo, prendere il furgone e seguire i ciclisti come
ammiraglia. Mentre a tutta birra rientro in albergo (bella forza è tutta discesa)!!! il tempo si guasta e comincia a piovere; cosa faranno i pedalatori sul Passo Gardena? L'istinto mi dice che li
troverò in cima bagnati e infreddoliti. Sbagliato!!!!! li trovo si in cima un po' "umidi" ma dentro il rifugio davanti a piatti di speck, formaggi misti ed in compagnia di un..... paio di litri
di vino rosso!!! Visto che erano un poco in difficoltà ho dato anch'io il mio contributo per portare a termine il lauto pasto. Nel frattempo le condizioni meteo sono migliorate e si decide di
portare a termine il giro previsto, quindi via tutti verso il Passo Sella e poi a seguire il Passo Pordoi poi giù verso Arabba e dopo il Passo di Campolongo via verso Corvara e il rientro a San
Martino in Badia con grande soddisfazione per Dino Trentarossi al suo battesimo sulle strade e i passi delle Dolomiti. Ad attenderci troviamo Robertino che dopo aver portato a termine la gran
fondo in Franciacorta ci ha raggiunto. Davanti a una buona bottiglia di gewurztraminer kolbenhof della cantina Hofstatter si preparano le strategie per il giorno seguente che prevede la scalata
al Passo Furcia poi giù fino ad Anterselva e l'ascesa al Passo Stalle.
Il lunedì mattina,dopo colazione nonostante il tempo molto coperto e la temperatura non propriamente estiva si decide di partire comunque per il giro. Si scende verso Longega e il bivio per San
Vigilio di Marebbe dove inevitabilmente comincia a cadere una leggera pioggia che pur, via via aumentando, non ferma i nostri coraggiosi ciclisti: la Vimobici2000 non si spaventa per un pò di
pioggia!!!! Si raggiunge così il centro del paese dove alcuni cartelloni e delle vetrine ancora addobbate di rosa ricordano la partenza della cronoscalata a Plan de Corones.
Spronati dal fatto di pedalare dove sono passati i beniamini del giro i nostri ci danno dentro di buzzo buono per affrontare gli ultimi 8 Km per raggiungere il Furcia e cimentarsi con lo sterrato
che porta in cima al plan. Per dovere di cronaca devo dire che Daniele è fortissimo; il suo ritmo è molto superiore e quindi è il primo a infilare la stradina mitica ma dopo aver percorso alcune
centinaia di metri è costretto dalla ripida pendenza a tornare sui suoi passi complice anche il fatto che le condizioni metereologiche sono molto peggiorate e il terreno non consente il fuori
sella (la ruota posteriore slitta). Anche Roby ci prova ma con le stesse difficoltà anche se i suoi rapporti più agili lo portano un po' più su. Enrico, Dori e Dino dopo aver dato uno sguardo
dicono che si, loro potrebbero anche farcela ma non vogliono sporcare la divisa della vimobici con tutto quel fango!!!!. Dopo la classica foto di rito sotto il cartello che certifica il
raggiungimento del traguardo, si valuta cosa fare: a decidere per noi è un gentile signore a cui avevamo chiesto di farci una foto tutti assieme che sentendo le nostre intenzioni di raggiungere
Passo Stalle ci informa che una piccola slavina ha parzialmente bloccato la strada. Questa informazione e il fatto che è bruscamente scesa la temperatura (8°gradi alle ore 11,00) ci consigliano
un repentino ritorno in albergo sotto una incessante pioggia. Dopo avere sistemato e pulito le bici,una doccia bollete, si pone li problema di cosa mettere sotto i denti visto che l'appetito non
manca.Chiediamo a Pio, il proprietario dell'albergo se ci può essere utile e ricevuta conferma che forse... ci poteva dare qualche cosa ci accomodiamo e dopo il tempo per un aperitivo che cosa ti
arriva in tavola? Meraviglia delle meraviglie, stinco al forno con polenta, patate, finferli, verdure grigliate ecc.ecc.
E anche qui ragazzi la sfida è stata dura!!!!! Non mi ricordo più quante erano le bottiglie di Blauburgunder arrivate in tavola, chissà come mai!!!! Comunque dopo un caffè e una grappa di pino
mugo per digerire, via tutti per un po' di turismo a Bressanone con il suo Duomo e i bellissimi portici con tante belle cose da vedere. Naturalmente è obbligatoria una visita all'Abazzia di
Novacella e soprattutto alla sua cantina!!!!
Nel pomeriggio intanto il tempo è migliorato in modo eccellente, confidiamo per il giorno successivo.
Martedì mattina ci riserva una giornata che solitamente si vedono solo in cartolina...un cielo terso, un sole splendente e una temperatura ideale per affrontare come da programma il mitico Passo
Fedaia da Caprile, (versante duro per intenderci).
Così si parte per il Campolongo e subito si accendono le prime scaramucce in salita e purtroppo anche in discesa dove il Roby per andare a prendere il Dori davanti a lui in una curva osa troppo e
così va per le terre.....
Per fortuna niente di serio e dopo essersi medicato mentre il meccanico al seguito (il Dani) provvedeva a rimediare i piccoli guasti,Robertino,come nelle migliori tradizioni ciclistiche inforca
di nuovo la bici e dopo un rapido controllo del perfetto funzionamento del mezzo riprende assieme agli altri che avevano atteso, il percorso verso Livinallongo e Caprile da dove inizia la scalata
per il Fedaia.Dopo una sosta a Sottoguda per rifornimento acqua, i nostri si infilano nelle gole mentre il sottoscritto li precede e li attende all'uscita. E chi è il primo a spuntare? Sempre lui
naturalmente, il Daniele che anche oggi dimostra di essere in formissima!!!!
Dopo una breve attesa per ricompattare il gruppo si riparte per affrontare la micidiale rampa che da Malga Ciapela porta fino a Capanna Bill e qui si comincia a vedere la vera anima dei ciclisti
della vimobici che nonostante la difficoltà non mollano mai e pur preocedendo lentamente non mettono mai il piede a terra!!!! Questo è riferito al Doriano e soprattutto al Dino che per salire
ogni tanto procede a zig zag ma tiene duro, forse grazie anche agli incitamenti e minacce del Giorgio, conquistando la cima del passo e un applauso generale al suo arrivo!! Davvero mitico!!! Il
suo commento..." è più duro del colle brianza!!!!"
Dopo un meritato ma moderato ristoro, visto che c'è ancora molta strada da percorrere giù in discesa verso Canazei da dove prendiamo la strada per il passo Pordoi
Il Daniele parte come una scheggia mentre gli altri tengono un ritmo più moderato, decido di restare con loro in caso di bisogno, ma tutti mi dicono di stare bene così parto per aspettarli tutti
in cima.
Salgo con il furgone abbastanza spedito vista la mancanza di traffico convinto di arrivare in cima prima del Dany, ma sulla strada non lo vedo e non senza una certa apprensione raggiungo il passo
e chi vedo steso su un prato a sonnecchiare? Ma proprio lui!! Dice che la fatta a tutta birra per provare la gamba!! Secondo alcuni maligni è perché se non si allena in salita la Katia lo può
anche battere!! Il resto fino in albergo è pura routine, con una piccola similitudine: il passo di Campolongo è un po'come la Villa d'Adda delle nostre parti; in un modo o nell'altro lo devi
sempre fare!!!! Ed eccoci così arrivati all'ultimo giorno:tempo stupendo ma cambio di programma. Visto che le mie condizioni di forma non mi consentono di affrontare il passo delle Erbe e che i
ragazzi vorrebbero che abbandonassi il furgone per la bici decidiamo di andare tutti insieme, tanto per cambiare, al passo di Campolongo. Bellissima passeggiata, tutti in fila e tutti in gruppo
fino alla cima, un rapido caffè, ritorno in albergo e doccia per tutti.
Poi si comincia a dire che non si può partire a stomaco vuoto e ancora una volta ci affidiamo alle mani esperte del nostro Pio che soddisfa il nostro appetito riuscendo a sorprenderci ancora una
volta non certo con la qualità,mai messa in discussione,ma con il fatto che alla nostra richiesta del conto per le abbondanti libagioni appena consumate dice semplicemente che è tutto offerto
dalla casa!!! Grazie Pio, sei grande!!
Si conclude così una vacanza stupenda, dove l'amicizia, la voglia di pedalare insieme e condividere le fatiche ma anche i momenti di gioia, credo siano stati il life motiv, il motore, che è
garanzia per desiderare di ripartire con il programma per il prossimo anno!!! Grazie a Roby, Dino, Enrico, Doriano, Daniele e Giorgio.